lunedì 14 giugno 2010

Print
Dopo la recensione fiume dedicata al mitico Zak Mckracken, ci dedichiamo oggi ad un gioco appartenente alla categoria "ancora una partita e poi smetto!": Tunnels of Armageddon rilasciato da California Dreams nell'ormai lontano 1989 per PC, Amiga e Apple IIgs.


La terra è minaccita dai soliti alieni che, questa volta, hanno ben pensato, invece di conquistarla, di distruggerla utilizzando degli enormi ordigni esplosivi sepoliti nella profondità del nostro amato pianeta. Voi siete l'ultima chancé di sopravvivenza per il genere umano. A bordo di un avvenieristico veicolo, dovrete sfrecciare per la rete di tunnel, scavati nel ventre del nostro pianeta, per raggiungere e distruggere le bombe prima della fatale detonazione.

Come potete notare la trama è ridotta all'osso ma, per questo tipo di giochi, un bel "ma chi se ne frega!" ci può pure stare ... l'importante è essere catapultati nell'azione adrenalinica che Tunnels on Armageddon sa regalarci. L'azione è velocissima e sfrecciare all'interno dei tunnel multicolore disseminati di strettoie, pareti semoventi, bivi, postazioni di fuoco nemiche, ecc metterà a dura prova i vostri riflessi. Per facilitare il vostro compito, oltre allo scudo che vi permetterà di assorbire le bordate, avrete a disposizione il fedele zapper, con cui aggredire l'arsenale nemico, ed i booster che vi permetteranno, per brevi tratti, di viaggiare a velocità iperboliche. Gli scontri con pareti ed ostacoli non danneggeranno i vostri scudi, ma rallenteranno sensibilmente la vostra corsa ... fatto alquanto detestabile quando si corre contro il tempo. Raggiungere la fine del tunnel e distruggere la bomba aliena è infatti l'obiettivo primario di ogni vostra missione, tutto il resto non conta!

 

Due schermate in-game

Graficamente in lavoro svolto è più che accettabile grazie all'utilizzo della VGA la cui palette allargata permette di ottenere dei buoni accostamenti cromatici. Niente di esaltante ma si fa guardare volentieri. L'effetto di profondità dei tunnel è ben reso ed, essendo ottenuto con un escamotage grafico, la sensazione di velocità è notevole anche su sistemi non recentissimi (per il 1989). Il tunnel è in realtà un semplice rettangolo in cui sezioni interne, più ampie se vicine, più strette se lontate, sono colorate utilizzando versioni  "scurite" del colore di base per rendere l'effetto della distanza. Insomma un classico effetto da demo ben calato all'interno di un gioco.
Il sonoro è il solito squallore con il PC Speaker, mentre grazie al supporto della neonata AdLib (che io non possedevo), le cose inziano ad andare decisamente meglio :o)
Ottimo il controllo tramite mouse che, grazie alla maggior sensibilità, è da preferire a quello tramite tastiera.
Dal punto di vista della longevità pregevole l'iniziativa dei programmatori che, dopo il completamento della modalità principale (20 livelli di 4 stage ciascuno), vi permette di rigiocare l'avventura su livelli sempre diversi generati in modo casuale.

Volendo trovare il classico pelo nell'uovo potremmo relarguire i programmatori per le ridotte dimensioni della visuale esterna del cockpit e per l'eccessiva difficoltà dei livelli più avanzati, un bene per la longevità ma un rischio per l'integrità del mouse che più e più volte sarete tentati di scagliare contro le pareti di casa per dar sfogo alla vostra frustrazione (meno male che alla fine di ogni livello si può salvare).


Insomma, Tunnels of Armageddon è sicuramente un ottimo gioco che, nonostante alcuni marginali difetti, si merita di essere giocato se non altro per la sua immediatezza e per l'alto tasso di adrenalina che vi farà scorrere nelle vene. Thumbs up :o)




Quando vedete la luce in fondo al tunnel, sperate che non sia il faro di un treno che vi viene incontro :o)

Nessun commento:

Posta un commento